Si tratta di un marchio relativamente recente poiché nacque nel 1989 come marchio di lusso della Toyota dopo l’apertura dei marchi (per il medesimo motivo) di Acura e Infiniti rispettivamente creati da Honda e Nissan. Questa divisione all’internio di Toyota ha comunque portato grandi benefici al marchio giapponese, al punto da consentirgli ulteriori espansioni su un mercato vasto e complesso come quello degli Stati Uniti, dove negli anni ha via via confermato la sua leadership. Il primo modello della gamma Lexus fu la LS (Luxury Sedan) frutto di un progetto avviato già nel 1983 e che col tempo confermò la scelta del marchio di investire sulle berline. La gamma venne poi progressivamente ampliata comprendendo diverse dimensioni e co figurazioni di carrozzeria fino al segmento delle ammiraglie. Nel 2005 le tendenze di vendita hanno consigliato a Lexus di ritagliarsi uno spazio nel mondo delle ibride sfruttando la collaudata tecnologia Toyota. La prima vettura ad essere equipaggiata con un motore a doppia alimentazione è stata la RX400h (sempre nel 2005), una SUV di notevoli dimensioni. A due anni di distanza venne inaugurata la sezione sportiva identificata con la lettere “F”, che seguì la filosofia Lexus fornendo vetture di lusso con l’opzione della doppia alimentazione benzina ed elettrica. Degna di nota è sicuramente la produzione della LF-A, costruita in soli 500 esemplari tra il 2010 e il 2012. Si trattava di una supercar spinta da un V10 da 560 CV e con trazione posteriore dal costo di 375.000 euro. Una piccola “follia” nella rigorosa storia di Lexus che non si è mai più ripetuta. Attualmente la gamma copre quasi ogni genere di segmento sempre con una base tecnologica in comune con Toyota per quanto concerne la tecnologia ibrida.