Fabbrica Italiana Automobili Torino è l’acronimo della più grande azienda automobilistica italiana, la Fiat. Il marchio ha una storia lunghissima, essendo stato fondato l'11 luglio del 1899 a Palazzo Lascaris a Torino. Tutto ebbe inizio dalla volontà di una dozzina tra aristocratici, possidenti, imprenditori e professionisti torinesi di dare vita a una fabbrica per la produzione di automobili. La prima vettura della Fiat fu la 3 ½ HP. Le prime 8 vetture furono realizzate nell'acquisita officina Ceirano, subito dopo la produzione si trasferì nel nuovo opificio di corso Dante Alighieri, terminato nei primi mesi del 1900. Poi, nel 1916, la Fiat iniziò la costruzione dello stabilimento denominato Lingotto, che entrò in funzione nel 1923.
Dopo un primo periodo finanziariamente abbastanza difficile la proprietà della casa automobilistica viene assunta quasi integralmente da Giovanni Agnelli, che diventerà senatore durante il Fascismo e resterà a capo dell'azienda sino al termine della seconda guerra mondiale. Quando passa il comando a Valletta, essendo morto in un incidente aereo l'unico figlio maschio, Edoardo. Valletta, uomo di grandi qualità, si occupò di reggere per conto della famiglia Agnelli, facendola crescere nel dopoguerra e preoccupandosi di far “crescere” l’erede designato. L’erede in questione era ovviamente Gianni Agnelli che assunse il ruolo di presidente nel 1966 restando al comando del gruppo fino al giorno del suo 75esimo compleanno. Ad Agnelli subentrò, nel 1996, Cesare Romiti, poi nel 1998 da Paolo Fresco. Negli anni della prima vera crisi del gruppo, la presidenza andò nel 2003 al fratello di Gianni, Umberto che però morì poco dopo.
Nel 2004 arriva Luca Cordero di Montezemolo e, sempre a partire dal 2004, il ruolo di ceo viene ricoperto da Sergio Marchionne. Nel 2011 arriva John Elkann. Ma in questi anni è fondamentale l’attività di Sergio Marchionne che oltre a risanare i bilanci all’epoca deficitari guidò l’acquisizione della Chrysler che si completò nel 2014 con la fusione dei due gruppi che diedero vita al colosso FCA. Il resto è storia recente: Marchionne scompare prematuramente nel 2018 e dopo vari tentativi di fusione (anche con Renault) il gruppo italo americano si è accordato alla fine del 2019 con i francesi di PSA. Il gruppo che nascerà nel corso del 2020 darà vita a Stellantis, quarto polo automobilistico mondiale.
Ma torniamo alle origini. Nel 1902 si registra anche la prima affermazione della casa nelle competizioni, quando, con Vincenzo Lancia, si aggiudica una gara locale piemontese la "Torino Sassi- Superga". Poco prima dello scoppio della prima guerra mondiale, la società torinese rinnovò la gamma di autovetture con la presentazione dei modelli 1, 2, 3, 4, 5, 6. Al termine del conflitto i modelli in produzione spaziavano dall'utilitaria Fiat 509 alla lussuosa berlina 529. Nell’Italia fascista tra le due guerre mondiali, la Fiat presentò nel 1932 la 508 Balilla. Poi fu la volta della mitica Topolino del 1936 che in vent’anni di produzione venne costruita in oltre 500.000 unità. Poco prima dello scoppio della guerra venne inaugurato lo stabilimento di Mirafiori a Torino. Anche per la Fiat la seconda guerra mondiale portò a una drastica riduzione della produzione di autovetture, con una conversione ai veicoli militari per le esigenze belliche. Gli impianti subirono gravissimi danni a causa dei bombardamenti e furono pressoché fermati. La fine del conflitto mondiale lasciò un cumulo di macerie e solo nel 1948 riprese la produzione di autovetture con l’arrivo della Topolino seconda serie, la B. La gamma lentamente si allargava e nel 1950 arrivò la 1400 che mandava in pensione la 1500, mentre nel 1951 uscì la Campagnola, la prima fuoristrada della Fiat.
Nel 1953 è la volta invece della nuova 1100 con scocca a struttura portante. La 600 primo vero modello destinato alla motorizzazione di massa arriva nel 1955. Due anni più tardi nasce uno dei miti Fiat, la 500. Gli Anni 60 caratterizzati dal boom economico permisero alla Fiat di allargare notevolmente l’offerta presentando i vari modelli declinati nelle carrozzerie berlina, coupé, spider e giardinetta. Come nel caso della 850 del 1964. Pochi anni dopo usciva la 125 e la Fiat acquistava la Ferrari e la Lancia.
Negli Anni 70 l’utilitaria più importante fu senza dubbio la 127: per la Fiat fu comunque un decennio difficile con scioperi, tensioni e forte concorrenza straniera. Nel 1978 l'azienda fu ristrutturata: nacque Fiat Auto S.p.A. sotto la quale vennero raggruppate le aziende del gruppo (Fiat, Lancia, Autobianchi e Abarth ) ad eccezione della Ferrari, che faceva capo alla holding di famiglia. La produzione fu attiva e dagli stabilimenti uscirono parecchi nuovi modelli; dalla 124 alla 131 o alla Ritmo passando per le varie versioni sportive.
La Panda, è invece il caposaldo degli Anni 80. La gamma venne rivisitata, mentre l’evento più importante fu l’acquisizione dall’IRI del marchio Alfa Romeo (1986). Sempre negli Anni 80 arrivò un altro modello fondamentale: la Uno. Seguita poco tempo dopo dalla Tipo. Elencare tutti i modelli di quegli anni è impossibile, così come inutile elencare tutte le novità degli Anni 90. Periodo comunque importante poiché in quegli anni si manifestarono i primi sintomi di una crisi che esplose poi violentemente negli anni a venire. Tra i modelli degni di nota, la Ulysse del 1994 (in collaborazione con PSA), la Barchetta del 1995 e la Multipla del 1998.
Nel 2000 fu siglata un'alleanza con la GM sciolta dopo alcuni anni. Il 4 luglio 2007 è invece una data importante perché sancisce il debutto della 500 del nuovo millennio, unico modello realmente di grande successo della Fiat in questi due ultimi due decenni. Il mercato nel frattempo era scosso da una crisi profonda che colpì in parte anche il neonato gruppo Fiat-Chrysler nato nel 2009. Il 2014 sancisce invece la nascita del nuovo piano industriale di FCA (Fiat Chrysler Automobiles) voluto da Marchionne e che in poco tempo ripianò i debiti del gruppo.