La celebre casa bavarese fu fondata nel 1917 con l’iniziale obiettivo di produrre di motori per aerei. La sigla BMW è l’acronimo di Bayerische Motoren Werk, molto semplicemente fabbrica bavarese di motori. Al termine della Prima Guerra Mondiale, la tecnologia sviluppata negli anni precedenti venne trasferita sui veicoli terrestri. Nei primi Anni 20 la produzione si divideva principalmente in motociclette e auto. Auto che poi lentamente presero il sopravvento sulle due ruote ovviamente in termini produttivi. Nei primi Anni 30 una profonda crisi finanziaria colpì la Germania, alla quale la BMW riuscì a sopravvivere anche grazie alla Dixi, un modello abbastanza economico che restò in produzione per diversi anni.
Durante la Seconda Guerra Mondiale la BMW partecipò allo sforzo bellico come del resto gran parte delle aziende tedesche. Le venne commissionata la produzione di numerosi veicoli militari, tra cui la realizzazione di uno dei più classici e celebri sidecar della storia, la R75. Vennero prodotte anche autovetture, ma dall'inizio della guerra, i nazisti vietarono la vendita ai privati e dagli stabilimenti di Monaco uscirono poco più di 200 veicoli. Molto più consistenti i numeri legati alla produzione in grande serie dei motori destinati all’aviazione.
Al termine del conflitto la BMW era ormai sull’orlo del fallimento. Il processo di riconversione fu perciò molto lento e solo nel 1954 venne presentata al Salone di Parigi la prima auto del cambiamento: la Isetta: una microvettura di progettazione italiana con una speciale e inedita architettura che peraltro nel nostro Paese non stava riscuotendo successo. La sua strana forma da ovetto però attirò l’attenzione di molti, BMW compresa. Che decise di acquistare il progetto, rimarchiare la vettura con il logo dell'azienda e riavviare la produzione. Il successo nelle vendite risollevò i bilanci e la casa poté rinvestire i profitti nella produzione di nuovi modelli. Arrivarono perciò la coupé 503 e la roadster 507, oggi ricercatissime vetture da collezione.
Dagli Anni 60 in poi la BMW ha raggiunto una confortante stabilità economica e ha iniziato a produrre in serie un numero crescente di modelli fino ai nostri giorni, componendo una gamma completa che si è evoluta moltissimo coprendo praticamente tutte le nicchie di mercato. Infatti, oggi, il listino BMW spazia dal basso verso l’alto con modelli adatti a ogni necessità. All’avanguardia anche dal punto di vista tecnologico con massicci investimenti sul fronte dell’elettrificazione con molti modelli ibridi, senza dimenticare le elettriche pure.
Da non dimenticare infine la straordinaria carriera agonistica del gruppo che dagli Anni 60 in poi ha raccolto vittorie e successi in ogni ambito, compreso il mondiale di F1 nel 1983. Attualmente fanno parte della galassia BMW, marchi importanti quali Mini e Rolls-Royce. Senza dimenticare la produzione delle motociclette che vede BMW tra i primi e più celebrati costruttori al mondo.