Il marchio dei quattro anelli fu fondato nel 1909 da August Horch, considerato uno dei padri fondatori nello sviluppo dell’auto in Europa. Horch, spesso visto con una certa diffidenza da colleghi e collaboratori per la sua decisa politica innovatrice, decise di dare una svolta alla sua carriera. Horch che al tempo aveva una piccola azienda specializzata in riparazioni meccaniche, non appena ebbe racimolato i fondi fondò la sua casa automobilistica partendo letteralmente da zero e costruendo la sua prima auto. A poche centinaia di metri dalla sua ex azienda fece costruire il suo stabilimento e iniziarono i primi problemi, poiché Horch era un marchio già registrato. Ma egli non si diede per vinto e, insieme ai suoi familiari, coniò il nuovo nome Audi che derivava dal latino audere (ascolta) che a sua volta in tedesco si può tradurre con Horch. Il cerchio insomma si chiuse e nel 1910 naque la prima Audi: fu chiamata Typ A, sostituita l’anno seguente dalla Typ B poi affiancata dalla Typ C, che rappresentò anche il primo passo nel mondo delle corse, con vittorie per tre anni di fila nella gara Österreichische Alpenfahrt (1912, 13, 14).
Con l’ampliamento della gamma vennero introdotti gli autocarri e si iniziò a parlare delle doti di affidabilità e solidità delle vetture marchiate Audi. Allo scoppio la prima guerra mondiale i veicoli destinati ai privati vennero dirottati ai militari senza subire eccessive modifiche tecniche. La produzione continuò durante la guerra e negli annui successivi, con modelli che seguivano l’ordine alfabetico, come la Typ C, Typ E le Typ G. Un periodo caratterizzato da alti e bassi fino al progressivio declino che culminò dopo la seconda guerra mondiale.
La svolta decisiva per le sorti dell'Audi avvenne nel 1964 quando il marchio entrò a far parte del gruppo Volkswagen. Una vera e propria rinascita che nel 1965 al Salone di Parigi portò alla presentazione della 72, un prototipo che erogava una potenza interessante per l’epoca: 72 CV ottenuti da un 1.696 cc che permetteva di raggiungere una velocità massima di 148 km/h. Nel 1972 arrivò poi la 80, che viene considerata la prima Audi dell’epoca moderna, con la quale la casa tedesca iniziò a ottenere numeri interessanti nelle vendite. Negli anni a seguire la crescita fu praticamente inarrestabile, permettendo ad Audi di ricoprire un ruolo di assoluta eccellenza nel panorama automobilistico. Attualmente la produzione Audi offre un listino ricchissimo con modelli che in pratica coprono ogni segmento di mercato. In tempi recenti infine, parallelamente alla produzione standard, l'Audi ha aperto un ambizioso “canale” sul mondo dell’elettrico, inaugurando la gamma e-tron che rappresenta il futuro del marchio in chiave zero emissioni.